
C’è un fenomeno psicologico noto come effetto Dunning-Kruger che descrive come individui con scarse conoscenze e competenze in uno o più determinati campi tendano a sovrastimare le proprie capacità..
Mentre quelli più esperti sono più consapevoli dei propri limiti e quindi meno manipolabili sia dal proprio ego che da narrative esterne, mantengono una capacità di decisione.
Ci sono persone che preferiscono restare nell’ignoranza nell’illusione di preservare il benessere emotivo.
Credono di evitare le loro paure, non vogliono sapere, come degli struzzi infilano la testa nella sabbia, ma si tratta comunque di una scelta e perciò implicherà delle conseguenze.
Si chiama ignoranza attiva, questa attitudine si manifesta quando, pur avendo la possibilità di avere delle informazioni, si decide consapevolmente di non volerle sapere, non si fa nessuna ricerca, nessuna verifica, niente!
Questa scelta e ripeto, si tratta di una vera e propria scelta implica dei pericoli e porta a decisioni errate dettate da simpatia, paura o più semplicemente a seguire la tendenza del momento, con conseguenze anche gravi, sia per sè che per gli altri.
Altro aspetto è la ripetizione degli errori, ignorare le lezioni del passato, può portare a commettere gli stessi sbagli, e quindi a fallimenti.
Rinunciare all’espansione delle proprie conoscenze limita la propria crescita personale, infatti per molti si tratta di restare infantili e delegare a sostituti genitori le proprie responsabilità.
Questo atteggiamento lo si può vedere a volte nelle persone che non hanno avuto una guida, una protezione da parte dei genitori, nasconde un immenso bisogno di essere considerati.
Questa tendenza inconscia si sviluppa molto presto, nei primi mesi e anni di vita.
La sopravvivenza di un bimbo dipende completamente dai genitori, in primis dalla mamma. Il suo affetto, e la sua attenzione è vitale, non solo per il nutrimento fisico ma anche per un sano sviluppo emotivo e psicologico.
Quando il rapporto è disfunzionale per vari motivi, il bambino impara che soddisfare le aspettative del genitore è più importante delle sue e per un amore innocente e incondizionato si adegua, dire “si” diventa una strategia di sopravvivenza.
Man mano che il bambino cresce, questo schema di agency si consolida. Il bambino capisce che compiacere il genitore è il modo più sicuro per ottenere affetto, attenzione e riconoscimento. Questo comportamento si estende anche ad altre figure autoritarie o di riferimento nella vita del bambino, come insegnanti o altri adulti significativi. L’agency, quindi, nasce come una difesa: è l’unico modo che il bambino conosce per assicurarsi ciò di cui ha bisogno per sopravvivere e sentirsi amato.
Questo schema crescendo si consolida su tutte le figure non solo genitoriali ma anche a quelle che rappresentano un’autorità e anche se non è più necessario, continua ad applicarlo inconsapevolmente.
C’è una lealtà familiare dietro a questa tendenza, a compiacere agli altri anche a scapito di sé stessi perché è radicata in dinamiche familiari profonde.
Lo si può vedere molto bene con le Costellazioni Familiari questo schema, ma c’è la possibiità di interrompere questo ciclo, si tratta di “disubbidire con amore” e poter finalmente proseguire verso una sana e nutriente crescita evolutiva.
Con amore,
Anna
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